UN MATRIMONIO GAY E’ SPECIALE?
Selezionando le mie foto preferite del Matrimonio di Giuseppe e Daniele, mi sono chiesta cosa avrei scritto per raccontarlo a chi non c’era: ne avrei parlato come di un matrimonio “ordinario” o “straordinario”?
Mi sarei concentrata sulla location, sull’atmosfera, sui colori della giornata senza porre l’accento sul fatto che Giuseppe e Daniele – come avrete capito – sono due uomini, o ne avrei fatto cenno?
Premessa: la cerimonia di Giuseppe e Daniele è stata la prima occasione che ho avuto (e li ringrazio ancora di cuore per la fiducia) di fotografare un matrimonio gay.
Quindi per me, come professionista, è stato sicuramente un matrimonio straordinario, nel senso stretto di fuori dall’ordinario.
Alla stregua – i colleghi e le colleghe mi capiranno – di quella volta che, durante la carriera, mi è capitato di fotografare il primo “matrimonio sulla spiaggia” o il primo “matrimonio in una città d’arte” ecc.
Per chi non è del settore può sembrare una banalità, ma per noi fotografi trovarci davanti a delle sfide creative diverse è sempre emozionante e stimolante.
Eppure il matrimonio di Giuseppe e Daniele è stato anche un matrimonio completamente ordinario: cerimonia in una location bellissima (il bosco del FutureLAB), un aperitivo delizioso, musica e balli, il pranzo servito su tavoli rivestiti di tovagliato color crema, amici che brindano alla loro salute, il taglio della torta e la festa che va avanti mentre si fa buio.
E allora come mai mi sono emozionata così tanto sinceramente e profondamente?
Come mai tutti i presenti erano così emotivamente coinvolti, mai distratti, mai annoiati?
Perché mi è rimasta addosso quella leggera sensazione di aver assistito a qualcosa di “straordinario”, di speciale?